Un comunicato del Sindacato Medici Visite di Controllo per sensibilizzare sulla carenza dei Medici Fiscali.
Il Sin.Me.Vi.Co (Sindacato Medici Visite di Controllo) è il più antico sindacato dei medici fiscali. Fu fondato il 25 marzo 1994 con lo scopo di tutelare gli interessi professionali, morali, giuridici, economici e assistenziali dei medici che effettuano le visite mediche di controllo ai lavoratori assenti per malattia.
Tenendo fede ai propri principi in data 11 ottobre 2022 non ha firmato il nuovo Accordo Collettivo Nazionale per la medicina fiscale convenzionata Inps consapevole che lo stesso, in cambio di elementi in apparenza positivi, sanciva la perdita di diritti acquisiti in trenta anni di lotta sindacale trasformando un rapporto a tempo indeterminato in uno a tempo determinato con retribuzioni riviste al ribasso.
Il nuovo ACN, entrato in vigore il 01 luglio 2023, reintroduce le incompatibilità su base provinciale e prevede il limite di età di 70 anni, nonostante l’attività del medico fiscale rimanga di natura libero professionale come più volte ribadito dall’Istituto.
La conseguenza, prevedibilissima, è stata una drastica riduzione del numero dei medici fiscali in servizio. I medici ultrasettantenni sono stati costretti a lasciare l'incarico e moltissimi, incompatibili, hanno optato per altri incarichi professionali, valutando, forse, anche la precarietà del lavoro e l’inadeguatezza dei compensi.
La precarietà del lavoro si spiega con l’inserimento dei medici, che prima appartenevano a delle liste ad esaurimento (lavoro a tempo indeterminato), in liste provinciali e con la durata triennale della convenzione ( lavoro a tempo determinato)
L’inadeguatezza dei compensi si spiega con la modifica degli stessi, già fermi da decenni e che nessuno mai aveva osato pensare di indicizzare all’inflazione, sui quali è stata effettuata una riduzione di circa il 30/40%. (Una visita fiscale 25 euro, un accesso 16 euro lorde)
La riduzione del numero dei medici fiscali in servizio ha creato e crea notevoli difficoltà nell’espletamento dei controlli sanitari in molte sedi dell’Istituto.
L’entrata in vigore del nuovo ACN è stata improvvisa e preannunciata solo alcuni giorni prima del primo luglio. I medici sono stati convocati in pochi giorni per la firma dei nuovi contratti e hanno dovuto affrontare diversi problemi in quanto le nuove procedure, completamente differenti da quelle precedenti, non erano state collaudate da parte del personale amministrativo.
La conseguenza di tutto ciò è stato il blocco delle visite fiscali il 4 luglio 2023 con una ripresa graduale dopo giorni e, in alcune sedi, dopo settimane, a causa di problemi tecnici e amministrativi.
Altre difficoltà insorte, non meno importanti, sono i “problemi tecnici” per effettuare i pagamenti in alcune sedi dell’Istituto. “Problemi tecnici” che sono stati comunicati ad agosto 2023 e che hanno determinato uno slittamento della liquidazione del mese di luglio di circa 60 giorni.
Giudichiamo la reintroduzione delle incompatibilità un evento anacronistico e in controtendenza rispetto alle esigenze della Sanità odierna.Poteva avere un senso anni fa, quando una pletora di medici non riusciva a trovare uno sbocco professionale, ma oggi, con la carenza certificata su tutto il territorio nazionale di personale sanitario che fa nascere dibattiti anche sull’abolizione del numero chiuso alla facoltà di medicina, ci sembra fuori luogo e tempo.
Incompatibilità, lavoro precario e compensi inadeguati possono attrarre giovani medici?
Esprimiamo i nostri dubbi e ci chiediamo perché è stato smantellato un sistema che funzionava e che aveva bisogno solo di piccoli correttivi.
Fiduciosi attendiamo risposte.
Dott. Raffaele de Gaetano, Presidente Sin.Me.Vi.Co.(Sindacato Medici Visite di Controllo)